PER CINQUE SETTIMANE, SU "RAI2", C'È "MONTE BIANCO - SFIDA VERTICALE"

«Ci sono cose che devi fare per lavoro ed altre che fai e che ti lasciano davvero qualcosa. Questa, insieme a pochissime altre, nei miei quindici anni di carriera, sarà davvero indelebile». Così Caterina Balivo, l'elegante showgirl napoletana, conduttrice del "celebrity adventure game" intitolato "Monte Bianco - sfida verticale", in onda per cinque puntate da lunedì 9 novembre, alle ore 21.10, in prima serata, su "Rai2", registrato lo scorso luglio a Courmayeur, ha concluso, a Milano, martedì 3, negli studi di "Quelli che il calcio", la presentazione della trasmissione, coprodotta con "Magnolia", e per la quale la Regione Valle d'Aosta ha previsto un contributo economico di 152mila euro.

Le sette coppie in gara, formate da una "celebrità" e da una guida alpina, sono composte dal karateka Stefano Maniscalco ed Anna Torretta nella "cordata gialla", dal giornalista Filippo Facci ed Andrea Perrod nella "cordata nera", dalla modella brasiliana Dayane Mello e Stefano De Giorgis nella "cordata viola", dall'attrice Jane Alexander e Roberto Rossi nella "cordata arancione", dalla cantante Arisa e Matteo Calcamuggi nella "cordata verde", dall'attore comico Enzo Salvi ed Alberto Miele nella "cordata blu" e dall'ex calciatore Gianluca Zambrotta e Giovanna Mongilardi nella "cordata rossa".

Insieme alla Balivo c'è Simone Moro, l'alpinista bergamasco che è salito per quattro volte sulla cima dell'Everest e sulla vetta di sette dei quattordici "ottomila": «il vero "vip" di questo programma è il Monte Bianco - ha dichiarato Angelo Teodoli, direttore di "Rai2" - finalmente abbiamo fatto un "adventure game" ambientato in Italia. C'è tanta vita intorno a questa montagna e questa cosa potrebbe avere un valore aggiunto rispetto ad un semplice documentario, dato che è molto diverso. Il programma è stato realizzato secondo tutte le regole dell'alpinismo, a prescindere dalle polemiche che ci sono state. I parametri con cui sono stati scelti i protagonisti di "Monte Bianco" sono l'attitudine fisica e la disponibilità a mettersi in gioco, come la modella Dayane Mello, che si svegliava tutti i giorni alle 5 del mattino, ed era la prima ad alzarsi. Contiamo che questo possa essere l'inizio di tante altre cose che potremmo fare per valorizzare la nostra Nazione».

«Avendo uno studio a cielo aperto ed in montagna, era fondamentale avere uno staff specializzato - ha aggiunto la Balivo - sono molto contenta di aver conosciuto questa nuova realtà, "Monte Bianco" è un programma talmente diverso e mi ha permesso di vivere un'esperienza talmente forte che resterà per sempre dentro di me.

Stare in cordata con Simone Moro è stato molto bello ed a volte anche traumatico dato che non era facile adattarsi a quello scenario dalle 4 del mattino alle 20 di sera e condurre in quelle condizioni. I sette concorrenti hanno voluto partecipare perché volevano veramente capire cosa fosse la montagna.

Tutti, infatti, si sono spesi tantissimo ma non per vincere, ma per arrivare allo scopo del programma, quello di capire cosa significa vivere in montagna. La sfida non è stata tra i concorrenti ma tra ciascun concorrente e sé stesso e le donne non sono state le più in difficoltà in questa avventura, i muscoli non servono sempre, a volte serve molto di più la testa, lo vedrete! Spero di portarvi a sognare sulla cima di quella montagna».

«Quello con la televisione è stato un bell'impatto anche se ci ho messo un po' ad accettare - ha precisato Moro - in genere in televisione andavo come ospite intervistato, qui è diverso. Mi ha convinto il taglio che si voleva dare a questa avventura, un "adventure game" in cui non è la montagna che si è dovuta adattare alla televisione ma viceversa, non si è andati a giocare a nascondino tra i ghiacciai, tanto per capirci.

Con Caterina ho fatto una bella cordata, non ci siamo mai sovrapposti, quello che faceva lei non avrei mai potuto farlo io e viceversa. Spero che anche gli addetti ai lavori riescano a guardare questo programma senza pregiudizi perché noi la montagna l'abbiamo raccontata davvero».

«L'unica cosa di cui Simone non era molto contento - ha evidenziato Caterina Balivo - è stato quello di far parte della "cordata fucsia"».

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