CINEMA MADE IN VDA

Come ogni anno ritorna l’appuntamento con gli autori del territorio e la produzione indipendente locale. Il programma prevede la proiezione del film di Joseph Péaquin “Anima” più un’ampia panoramica di work in progress dei filmmaker valdostani, lavori in fase di realizzazione che vedranno la luce nel corso dell’anno: un’occasione per incontrare la creatività degli autori locali e raccontare la vivacità dell’audiovisivo in Valle d’Aosta, con uno sguardo alle storie del territorio e un respiro internazionale.  

L’evento è curato da Film Commission Vallée d’Aoste in collaborazione con APA Vd’A, l’associazione che raggruppa i professionisti dell’audiovisivo della Valle d’Aosta e  si inserisce nella programmazione della Saison Culturelle 2018-2019 curata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali della Regione Valle d’Aosta.

 

CINEMA MADE IN VDA

Giovedì 4 aprile ore 20,30

Cinema De La Ville

ingresso gratuito

 

 

Proiezione del film:

 

ANIMA

di Joseph Péaquin

Produzione: Docfilm e Centre d’Etudes Les Anciens Remèdes

(34 min.)

Grazia e Bruno sono ultraottantenni, sposati da più di 60 anni. Hanno sempre vissuto a La Thuile, piccolo comune ai piedi del colle del Piccolo San Bernardo in Valle d'Aosta. Insieme, condividono l'amore per le piante e la natura. Il ritratto di due esseri singolari di altri tempi in cui crescita frenetica, sovra-consumo e ultra-tecnologia erano ancora inesistenti. Una vita in cui la natura e l'essere umano vivono in perfetta simbiosi.

 

Proiezione dei teaser di:

 

DREAMING FOLK

di Alessandro Stevanon

Produzione: La Clicca de Saint-Martin-de-Corléans

(3 min.)

Il mondo è un continuo plasmare di desideri e possibilità. Tra gli uni e le altre ci sono molti ostacoli, ma Luca ha trovato un modo – il suo modo – per superarli. Si è liberato dei pregiudizi e ha trasformato i suoi limiti in frontiere da oltrepassare.

Col tempo Luca ha smesso di definirsi attraverso le proprie mancanze e ha iniziato a identificarsi con il proprio talento: è così che ha imparato a gestire la propria disabilità; è così che realizza il suo sogno di musica e danze, di abiti folkloristici, di canti della sua terra: il suo sogno di bambino.

 

FERRO

di Alessio Zemoz in collaborazione con Michel Domaine, Daniele Pierini e Alexine Dayné.

Produzione: framedivision

realizzato con il sostegno di Valle d’Aosta Doc-FF Film Fund

(8 min. 30)

FERRO, al cinema come in chimica, è un elemento esposto, vistoso e incapace di nascondersi. Un viaggio musicale di matrice documentaria che si prende, o forse si perde, tutto il tempo necessario allo spaesamento e al ritrovarsi: la giovinezza, la libertà, il provincialismo, la montagna, l'identità, il rituale, la tradizione. Ecco che la materia si fa chiave di comprensione della realtà, “vecchia come il Tutto e portentosamente ricca d’inganni [...]”. Con atteggiamento contraddittorio e incerto, FERRO mette a fuoco una generazione alle prese con il rito di passaggio all'età adulta: un rito imperfetto, effimero e ingannevole, poetico e politico assieme d'iniziazione alla vita. E Qui, oggi, di fronte al Tutto, il ritratto intimo e surreale di una nuova classe, una classe di ferro appunto, di giovani uomini e giovani donne del nuovo millennio, Europei e montanari.

 

LE FILMEUR

di Daniele Mantione

realizzato con il sostegno di Valle d’Aosta Doc-FF Film Fund

(5 min.)

Non so se conoscerei Michelangelo Buffa se non avessi frequentato per un certo periodo sua figlia. Non so se avrei avuto mai occasione non dico di entrare in contatto con la sua variegata opera (forse quello sì, Aosta è piccola), ma di vedermi schiudere un mondo che avrebbe gettato le basi della mia passione per il cinema e fatto di me la persona che sono ora. Michelangelo che a differenza di quasi tutti i video maker la fama non l'ha mai cercata, anzi, forse l'ha volutamente evitata. A lui, tra l'altro, la definizione di video maker non piace, visto che la parola evoca troppi concetti antitetici al suo cinema: il commerciale, l'americano, la produzione di immagini come se fossero oggetti industriali... Lui non ha mai fatto cinema da vendere e neanche cinema facile da consumare, eppure ho conosciuto

poche persone che fossero così innamorate del cinema. Michelangelo preferisce essere chiamato "filmeur". Filmeur, critico cinematografico, collezionista di locandine, collaboratore con riviste specializzate nonché insegnante e responsabile dell'archivio audiovisivo del Brel, ha dedicato tutta la vita al suo cinema “tascabile” e all'immagine nella sua purezza.

 

MARC AUGÉ – UN ABÉCÉDAIRE

di Luca Bich e Riccardo Piaggio

Produzione: Associazione Culturale Pourparler

realizzato con il sostegno di Valle d’Aosta Doc-FF Film Fund

(2 min. 37)

Dedicare un abbecedario a Marc Augé significa fare una doppia dedica: all’antropologo francese e, insieme, al primo e unico abécédaire della televisione, quello realizzato da Pierre Boutang nel ’95 sul pensiero del filosofo Gilles Deleuze. L’idea è semplice e efficace: una vita testimoniata attraverso poche parole chiave, concetti, ricordi, visioni, giocando con le lettere dell’alfabeto. A come Augé, dunque. E come Abbecedario dei non luoghi (la più celebre e felice invenzione dell’antropologo) che ci abitano.  La prima cartolina del nostro abbecedario è un ritratto dell’antropologo idealmente messo in scena all’interno di uno dei molti e iconici passages di Parigi, metafora della vita e del mestiere di chi osserva per conoscere il mondo, se stesso e gli altri.

 

 

ROMANZO DI UN EQUIVOCO

di Michelangelo Buffa

(4 min)

Questo video, inconcluso, nasce da un testo che scrissi nel 2012 e che mi decisi a tradurre in immagini.

È una sorta di sfida: che immagini usare per raccontare visivamente questo testo?

È un tentativo metafisico...non ci sono immagini consuete e nemmeno immagini adatte. Forse significanti in alcuni momenti.....

Il testo è serio, è il tentativo di dare una spiegazione al mondo.

Ma può essere anche comico, dipende dalla posizione intellettuale del singolo spettatore.

È un tentativo di “ uscire” dal mondo logico, consueto e di cercare vie di fuga.

P.S.

L’immagine finale fu girata qualche giorno prima che su quella spiaggia indiana si abbattesse lo “tsunami” e il Destino volle che non sparissi nell’infinità dell’Oceano Indiano.

 

SE HO VINTO SE HO PERSO

di Gian Luca Rossi

produzione Korova

realizzato con il sostegno di Valle d’Aosta Doc-FF Film Fund

(7 min.)                   

Alberto, Giampiero e Sergio sono soltanto tre ragazzini quando nel 1982 fondano ad Aosta il gruppo punk dei Kina. Da allora al 1997, anno di scioglimento della band, diventano uno dei gruppi di spicco della scena musicale indipendente italiana ed europea, portando avanti un percorso rigoroso e coerente fondato sui concetti di autoproduzione e di autogestione. Oggi, a distanza di tanti anni, il percorso che hanno intrapreso assieme, che li ha fatti crescere e maturare, è la storia che si portano dietro nella vita di tutti i giorni.