ROCCO SCHIAVONE, INIZIATE LE RIPRESE IN VALLE D’AOSTA CON 350 COMPARSE LOCALI

Aosta transennata in piazza del mercato e piazza Mazzini. Macchine che dalla mattina presto rallentavano per dare una sbirciatina. Capannelli di pedoni che, nonostante le raffiche di vento caldo, rimanevano a curiosare al di là delle barriere. Rocco Schiavone, il vice questore più famoso della televisione italiana, interpretato da Marco Giallini, è tornato ad Aosta per la seconda stagione dell’omonima fiction. 

Ieri la troupe della Cross Production ha iniziato le riprese in città. E sul fastidio dei parcheggi tolti alla popolazione (soprattutto i pochi ancora non a pagamento) hanno vinto il fascino e l’ebrezza del cinema. Tra le scene girate, di cui la produzione non svela i dettagli, ci sono stati degli inseguimenti. Sembrava che il Foehn, il vento caldo invernale, potesse creare problemi per impalcature e oggetti di scena, ma «tutto è andato per il meglio», dice la produzione che oggi lascia gli scenari urbani per tornare a Pré-Saint-Didier dove aveva già girato durante i passati 5 giorni. 

 «Faremo una scena sull’Orrido con la caduta di un suicida. Filmeremo un manichino che precipiterà giù dalla parete». La troupe girerà in Valle per altre 4 settimane e gli scenari definiti finora sono soprattutto ad Aosta (in via Sant’Anselmo, via Aubert, via Porte pretorie, via Piccolo San Bernardo, piazza Chanoux, alla stazione ferroviaria), ma fuori città spuntano anche, oltre a Pré-Saint-Didier, Gressan (lungo Dora) e Aymavilles.

 I 4 episodi della fiction, diretta questa volta da Giulio Manfredonia, andranno in onda su Raidue il prossimo anno. A co-sceneggiarli è stato Antonio Manzini, autore anche dei romanzi pubblicati da Sellerio. Tre dei quattro titoli sono quelli dei volumi successivi alla prima serie: «7-7-2007», «Pulvis et umbra» e «Prima che il gallo canti». Uno, invece, intitolato «Tutta la verità», è tratto da un racconto dello scrittore. Sul piccolo schermo il pubblico si godrà il ritorno del vice questore Schiavone, burbero e anticonvenzionale poliziotto romano esiliato ad Aosta per punizione, dal prequel di «7-7-2007» che racconta il passato del protagonista, quando si trovava a Roma e la sua amata moglie Marina era ancora viva. 

 Le indagini nate dall’immaginazione di Manzini e finite con successo in Tv rappresentano anche un piccolo mercato per la Valle. Le comparse (retribuite) che parteciperanno alla fiction sono circa 350, mentre a livello di professionisti i valdostani ingaggiati nella troupe sono quattro runner, un fotografo, una truccatrice, due elettricisti, due macchinisti, quattro autisti e sette manovali. Una ricaduta sul territorio non indifferente cui si aggiunge quella sui «ristoranti dove ci serviamo per il catering - dice la produzione -, sugli alberghi e sulle case in cui alloggiamo ( in 23) e su tutti i vari fornitori dai quali acquistiamo i materiali».