LA PROMOZIONE TURISTICA DI AOSTA PASSA ANCHE PER IL CINEMA

Mediare, facilitare e collaborare ma anche – e soprattutto – promuovere assieme al cinema il territorio e le bellezze di Aosta e della Valle.

Il Comune di Aosta e la Film Commission Valle d’Aosta – come per il “patto” siglato con il Celva – hanno firmato un protocollo d’intesa “per la realizzazione di attività di sviluppo del territorio e delle sue risorse culturali, turistiche, folcloristiche, ambientali e della tradizione attraverso le riprese cinematografiche, televisive ed audiovisive in genere e altre iniziative di formazione e di promozione della cultura cinematografica”.

L’accordo è stato presentato oggi – 2 marzo – in conferenza stampa. “Spesso anche noi aostani non ci rendiamo conto della bellezza che ci circonda – ha spiegato l’Assessore alla Cultura Samuele Tedesco -. Serve però valorizzare adeguatamente e inserirsi negli itinerari per le mete raggiungibili. Abbiamo visto durante la pandemia quanto le mete di prossimità siano importanti, così come i viaggi ‘fai da te’. Questo si inserisce in una delle nostre strategie: la valorizzazione del territorio per svilupparne il grado di attrattività”.

Su quanto la cultura audiovisiva – cinema in primis – possa essere una calamita anche per i visitatori, Tedesco cita l’esempio recente di “una turista straniera che ha visto in streaming Rocco Schiavone ed è partita per vedere i luoghi simbolo della serie. Si dice spesso che le immagini buie non diano una bella immagine di Aosta, invece possono portare anche turisti inglesi e americani”.

 

Il Protocollo d’intesa

“Il ruolo del Comune è quello di fornire aiuto e supporto nella ricerca delle location, la concessione del patrocinio gratuito, la collaborazione con la Polizia locale per mettere a disposizione zone di rimessaggio dei mezzi” prosegue l’Assessore. Attività che potrà “allargarsi alle scuole e ai giovani”.

“Sono molto felice per questo Protocollo – spiega invece il Presidente della Film Commission valdostana Simone Gandolfo -, è un passo molto importante. L’audiovisivo pesa per il 15% del Pil italiano. È promozione ma anche sviluppo economico. Gli studi dicono che per ogni euro investito dal pubblico ne tornano indietro sei. Oltre alle persone impiegate direttamente, poi, c’è tutto l’indiretto: le troupe e gli attori spendono mentre sono qui ma spesso tornano anche in vacanza, parlano della Valle d’Aosta”.

Non solo: “L’incremento esponenziale delle produzioni in Valle negli anni è dovuto dall’alta operatività, nonostante la Film Commission qui sia relativamente piccola rispetto ad altre – prosegue Gandolfo -. L’estrema facilità nell’interazione con le amministrazioni nel chiedere permessi e nell’ottenere supporto è importantissima. Da produttore esecutivo posso dire che questo fa la differenza”.

Scambio che ora viene istituzionalizzato: “La collaborazione con il Comune di Aosta e tanti altri soggetti del territorio è una realtà in essere da tempo – aggiunge invece la Direttrice di Film Commission VdA Alessandra Miletto -. Firmare un Protocollo di questo genere la rende ancora più fluida, veloce e tutte le procedure più efficaci. Sembra una questione formale ma ha una valenza pratica enorme”.

 

Una Valle (e una città) “cinema friendly”?

“Il primo contatto può andare bene o male – spiega ancora Miletto -, ma quando una produzione trova apertura, collaborazione e disponibilità torna. La fidelizzazione della clientela avviene anche per chi opera nell’audiovisivo. Questo Protocollo, per noi, fa da apripista perché la Valle d’Aosta diventi sempre più, e già lo è, ‘cinema friendly’”.

Discorso sul quale concorda appieno il Sindaco del Capoluogo Gianni Nuti: “Aosta – spiega – ha bisogno di risonanze anche attraverso il mondo dell’audiovideo. Un mondo che non è solo ricchezza per quello che produce ma perché è un moltiplicatore di sguardi e di ascolti sul mondo. E di questo ne beneficiamo tutti, anche chi può guardare la propria città con sguardo differente, mentre si stimola l’occhio a vedere qualcosa che non avremmo mai potuto vedere nello stesso modo”.

 

L’incastro tra le riprese di “Rocco Schiavone” e il nuovo Caffè Nazionale

La notizia dell’aggiudicazione, ancora provvisoria, della gestione dello storico Caffè Nazionale allo chef Paolo Griffa, potrebbe essere d’inciampo alle riprese della nuova stagione di “Rocco Schiavone”, che del bar che si affaccia su piazza Chanoux – e chiuso ormai da oltre due anni – è frequentatore assiduo?

La risposta è no: “Le riprese si incastrano con la gestione del Nazionale – dice Miletto -, stiamo lavorando quotidianamente su questo tema. È chiaro che c’è una variazione di interlocutore. È una notizia che abbiamo avuto da pochissimo, ma credo che non ci saranno difficoltà. Certo, è un passaggio da fare tra aggiudicatari e la produzione, noi facciamo da facilitatori. È una situazione che ci era nota, siamo al lavoro, la produzione ne è al corrente”.