Viste da fuori sono location dimesse con un sapore d’antan, ma al cui interno si schiudono mondi felliniani: un'umanità in una apparente spirale di felicità ma fondamentalmente piena di malinconia, ambigua e che vive la propria esistenza come fosse una condanna. Ma al tempo stesso, grazie a questo regno dell'effimero e dell'artificiosità, a questo mondo atemporale e universale, cerca di riscattarsi attraverso l'arte della conoscenza e conquista reciproca che non sempre ha la possibilità di essere praticata altrove con altrettanta facilità e sicurezza.
Quella particolare sensazione che di notte tutto sia diverso, che le cose normali si rovescino e cambino i connotati e che porta alla percezione che la capacità di controllo del mondo si dilati a dismisura, e che tutto sia possibile. Uno spazio di libertà dove gli individui possono temporaneamente svestirsi dei ruoli sociali per indossare gli abiti dell'evasione o le maschere del gioco. Cantanti, musicisti, ballerini, manager, gestori di locali e emittenti radiofoniche sono i protagonisti di questo universo variegato, multiforme e contraddittorio. Tutto questo non rappresenta un fenomeno avulso dal resto della società, ma è uno specchio dei tempi presenti e un riflesso di quelli passati