È visto attraverso il cuore del regista, che è nato in un orfanotrofio cattolico ad Aosta, Italia, e adottato da genitori italo-americani due settimane prima del suo primo compleanno e divenne il loro unico figlio.
Anche se era prezioso per i suoi genitori adottivi, è stato vittima di bullismo dai suoi coetanei e ha lottato fin dalla tenera età per adattarsi e connettersi con gli altri. Crescendo, la consapevolezza che era gay approfondì ulteriormente questo isolamento, mettendo a dura prova il suo rapporto con la Chiesa a cui era così vicino e i genitori che tanto amava.
Anche se alimentato da insicurezza e paura, egli ha rifiutato di essere sopraffatto. Ha provato di più e ha ottenuto di più, ritagliandosi una vita come un caregiver, educatore, scrittore e artista. Tornando al suo luogo di nascita, cercando di trovare il suo posto a tavola.